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Cosa metto nello zaino fotografico?

settembre 2024

La domanda non è per niente banale quando si decide di portare con sé una fotocamera. C’è chi questo problema non ce l’ha, perché ha una sola fotocamera e un solo obiettivo, o perché magari ha una fotocamera compatta.

Chi invece può permettersi una scelta maggiore – e oggi, visti gli aumenti degli obiettivi sia nel nuovo che nell’usato, non è una scelta per tutti – chi può permettersi una scelta, dicevo, sa che non sempre è una scelta facile.

Zaino fotografico

Qui sopra, lo zaino fotografico che ho scelto per l'escursione ad Aquileia. È uno zaino fotografico a tracolla, con tessuto di tela idrorepellente e imbottitura staccabile. Misura 38 x 18 x 23 cm (dimensioni interne 30 x 13 x 20 cm) e pesa 0,85 kg. Sul fondo ha una fascia per portare un treppiede, ha un'ampia tasca sul davanti e due piccole tasche laterali che possono essere usate per mettere una bottiglia d'acqua, un obiettivo o piccoli accessori come batterie di riserva o pennelli per la pulizia delle lenti.

Un giusto e saggio compromesso

La giusta proporzione tra peso e ingombro dell’attrezzatura ed efficacia degli strumenti non sempre è semplice ed immediata. Necessita di ragionamento, a volte sembra un dilemma impossibile da decifrare e si può finire per dire «Ma sì, porto questo e quest’altro» per trovarsi poi annichiliti e infastiditi – oltreché delusi e affranti – per non aver portato via anche quello e quell’altro!

Allora ci si ripromette di scegliere con più attenzione la prossima volta... ma ahimè, si finisce sempre per ricadere nella stessa frase «Se avessi portato questo invece di quello...» eccetera. O ancora peggio. Conosco di persone che si sono portate via tante lenti per non sentirsi poi in colpa di aver lasciato a casa una particolare focale da avere lo zaino così pesante che anche la voglia di fotografare è scemata in secondo piano rispetto alla fatica del fardello attaccato alle proprie spalle.

Sto qui parlando di scelte più di svago che di lavoro. Se devo andare a fotografare delle architetture – per fare un esempio – so benissimo quale ottica portare, e il peso mi importa poco se raffrontato al compenso economico che me ne verrà. Sto qui parlando di quelle uscite, che può fare un fotografo amatoriale come un fotografo professionista, che non hanno come scopo il risultato economico, quanto quello di svago, o quello personale di fare delle belle foto di un genere particolare – che so, il paesaggistico o il documentaristico, sempre per esempio.

Voglio raccontarvi della mia recente esperienza – settembre 2024 – nell’archeologica città di Aquileia, in Friuli Venezia Giulia, ma concedetemi una prima premessa, che non posso assolutamente prorogare al dopo, se ho voglia.

Ebbene, raggiunta una certa esperienza – e cioè un numero seguito da tre zeri di foto fatte – solitamente un fotografo, amatoriale o professionista che sia, ha delle focali che ama più delle altre. Così nel mio caso. La focale che attualmente più preferisco è il 60mm, che nella mia APS-C diventa un 90mm. Si tratta del Tamron f/2. Un’ottica che amo moltissimo e continua a darmi tante soddisfazioni. Sono sicuro che anche voi avete delle ottiche che amate più delle altre. Se così non fosse, o non riuscite a decidere quale sia, tra le tante, l’ottica che più amate, immedesimatevi in questa situazione: qualcuno vi offre un mese di vacanza pagato, purché portiate con voi uno solo obiettivo – altrimenti il soggiorno ve lo pagate da soli. Quale ottica vi portate appresso? Rispondete con sincerità e vedrete che troverete l’ottica che più vi è gradita.

Due domande utili per portarvi le ottiche giuste senza sbagliare

Adesso prestate ancora un po’ di attenzione, perché vi voglio svelare un procedimento mentale che vi aiuterà a scegliere le giuste attrezzature per le vostre uscite fotografiche senza scopo di lucro – se invece sono a scopo di lucro, come detto sopra, è un altro discorso, il peso e la fatica saranno ripagate dal compenso, e quindi il problema di cosa mettere nello zaino non sussiste.

Per la prossima vostra uscita fotografica, fatevi le seguenti domande, e rispondete con la massima sincerità, è importante.

– quanto peso sono disposto a portare nello zaino? E quanto sarà lunga la mia passeggiata? Più la passeggiata sarà lunga, più apprezzerete il peso del vostro zaino, logico, no?
– a quale genere fotografico mi dedicherò in questa passeggiata – qui, mi raccomando, non rispondete «a tutti i generi» oppure «a un po’ di tutto». Se proprio non riuscite a rispondervi in modo sincero fate questo esercizio: ricostruite visivamente il luogo dove andrete e pensate alle diverse situazioni fotografiche. Se il luogo vi è nuovo, perché vi conduce un vostro amico o conoscente, abbiate allora la cura di aprire il vostro browser web e iniziate a guardare un po’ di immagini del luogo in questione, o anche di video, che sono a volte molto utili perché potete anche voi immedesimarvi nei movimenti della videocamera e fare finta di essere proprio là, fisicamente intendo.

Questo esperimento l’ho compiuto io stesso, prima di recarmi ad Aquileia, che mai avevo visto prima, di persona intendo. Così mi sono guardato un bel documentario sulla città. Adesso vi dico cosa ho portato con me.

Aquileia è caratterizzata dai ritrovamenti archeologici, a partire dagli anni ’30 fino agli anni ’70 del secolo scorso. Quindi ci sono zone archeologiche molto ampie e serve assolutamente un’ottica grandangolare. Poi però possono esserci dei particolari da fotografare e quindi serve un’ottica che a questi particolari mi avvicina. Un medio tele... o ancor meglio una lente macro. Ma poi questi due obiettivi li monto, li smonto e nuovamente li rimonto nella stessa fotocamera?

Così mi sono portato una Fujifilm con il bellissimo e performante Fujinon 23 mm f/1.4, non tropicalizzato e non stabilizzato – mica vado a farmi le passeggiate quando piove io. Nello zaino ho messo anche la D500 – una reflex! Dico: una reflex! – con il suo, anzi il mio amato Tamron 60 mm f/2 macro. Piuttosto di fermarmi a cambiare obiettivo ogni volta che fosse stato necessario ho preferito uscire con due fotocamere, entrambe appese al collo e così disposte sul mio corpo: la Nikon a destra, la Fuji a sinistra.

Qui sotto trovate le foto realizzate con anche una spiegazione. Spero vivamente che tutto questo possa aiutarvi nella scelta più adatta per le esigenze delle vostre appassionate passeggiate fotografiche.

Cominciamo dai dati reali:

  • Fujifilm X-E2 + Fujinon 23 mm f/1.4 R = 0,770 kg
  • Nikon D500 + Tamron 60 mm f/2 macro = 1,259 kg
  • Zaino. Che zaino ho scelto? Uno a tracolla. Peso dello zaino = 0,85 kg
  • Altre cose nello zaino: batteria di riserva, pennellino pulizia lenti. Peso = 0,086 kg
  • Infine 2 banane e 1/2 litro d’acqua. Ma il peso di questi sparisce una volta consumati.
  • Totale peso = 2,965 kg.

Andiamo adesso a vedere le fotografie e facciamo alcune considerazioni.

Fotografare ad Aquileia

Partiamo dal foro romano, che si vede anche dalla strada statale che porta ad Aquileia. Uno spazio ampio e una struttura imponente, soprattutto per le colonne che svettano allineate sulla pavimentazione del foro - anche se non originali, ma rifatte negli anni Trenta del Novecento.

Fotografare ad Aquileia

Non posso che ringraziare le nuvole che hanno fornito un ulteriore interessante sipario a questa composizione. Le foto sono state realizzate con il 23 mm così da prendere la maggior parte dell'area archeologica del foro romano.

Fotografare ad Aquileia

Andando poi fisicamente a percorrere lo scavo non ho potuto non notare i vari reperti di epoca romana risalenti a differenti periodi storici. Queste sculture, che vedete nella foto qui sotto, facevano parte della trabeazione che correva sopra il colonnato. A destra potete vedere la testa di Medusa, a sinistra la testa di Giove Ammone (divinità cara ad Alessandro Magno).

Fotografare ad Aquileia

Più avanti nel foro si ritrova una seconda raffigurazione di Giove Ammone, ma di epoca successiva, eseguita circa 150 anni dopo. La datazione di questa seconda testa di Giove Ammone è data dal metodo di lavorazione, a trapano manuale, più veloce e se volete meno accurata della lavorazione con lo scalpello, tanto che chi l'ha eseguita non si è nemmeno preoccupato di coprire i buchi fatti con il trapano - visto che la decorazione andava posta in alto nel tempio, ad una distanza che non permetteva una visione ravvicinata ed accurata, così che quei buchi non venivano quasi nemmeno notati. Ecco allora che, senza cambiare obiettivo, ho preso la Nikon con il 60 mm macro e ho fatto un primissimo piano della faccia di Giove Ammone per far vedere bene i buchi del trapano manuale. Eccola qui sotto.

Fotografare ad Aquileia

Un'altra occasione per utilizzare il grandangolo mi è stata offerta dal decumano di Aratria Galla, a sud del foro. Grazie alla donazione di questa generosa cittadina aquileiese, nella prima metà del I secolo d.C si realizzò questa pavimentazione. A vederla oggi si pensa subito a quanto sia stato scomodo percorrere quella strada con carrozze o cavalli, ma prima della pavimentazione – evidentemente – la strada era molto peggio!

Fotografare ad Aquileia

Come ho già ricordato nella recensione del Tamron 60 mm, questo obiettivo è anche una buona lente da paesaggio. Ecco allora che ho potuto utilizzarlo per mettere in evidenza un altro dei principali monumenti della città: il campanile della Basilica. Anche in questo caso le nuvole mi sono state amiche.

Fotografare ad Aquileia

E non solo per il genere paesaggio il Tamron fa la sua bella figura. Nella piazza della Basilica stavano facendo le prove per uno spettacolo con vestiti d'epoca e, pur non avendo eseguito ritratti veri e propri, il Tamron mi ha dato la possibilità di avvicinarmi molto ai soggetti e immortalarli durante la loro performance o nei momenti di pausa. Ecco qui sotto alcune delle foto scattate agli attori.

Fotografare ad Aquileia Fotografare ad Aquileia Fotografare ad Aquileia Fotografare ad Aquileia

Una lente macro sarebbe poi sprecata se non venisse utilizzata per la specificità: foto macro, per l'appunto. Ad Aquileia ho così potuto fotografare i particolari dei mosaici che venivano usati dai romani per il decoro dei pavimenti delle loro case e ripresi da artigiani locali nel nostro secolo per la realizzazione di un presepe a lato della Basilica di Aquileia - seconda foto qui sotto.

Fotografare ad Aquileia Fotografare ad Aquileia

Conclusioni

Quando si sceglie quali obiettivi portare nello zaino fotografico, è importante considerare diversi fattori come il tipo di fotografia che intendi realizzare, il peso che vuoi portare, e l'ambiente in cui ti troverai.

Spero che i miei consigli possano averti aiutato a chiarirti le idee e a scegliere gli obiettivi più adatti per le tue passeggiate fotografiche. In questa maniera potrai avere un kit versatile, leggero e adatto a una varietà di situazioni fotografiche senza appesantire troppo lo zaino.


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