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Fotografare il paesaggio
Non basta fotografare un bel paesaggio per avere una bella foto... è necessario rendere quel paesaggio interessante
agosto 2022
Se non riuscite ad avere a portata di clic uno di quegli stupendi paesaggi che trovate in posti tanto lontani da dove abitate, e che uno potrebbe dire “Eh, con paesaggi così belli, è facile fare delle belle foto”?
Beh, non è sempre vero che un bel paesaggio equivalga a una bella foto. Anche allontanandosi di poco da casa sono convinto che ci sono posti stupendi. Renderli interessanti spetta... al fotografo – come anche renderli suggestivi, angoscianti, ecc. Linee diagonali, nuvole, prospettive insolite. Giocate su questi e altri motivi compositivi per rendere una foto interessante. E poi c'è la post produzione. Foto in HDR, saturazione dei colori, ecc. In alcune di queste foto ho voluto esagerare, così da presentarvi diversi modi – anche opposti – di interpretare il paesaggio.
Nella foto sopra: una visione del fiume Astico in localiità Tezze sul Brenta. Ho giocato con le linee diagonali, con le rocce in primo piano e con le nuvole... ed ho volutamente esagerato con la saturazione dei colori e l'HDR. Obiettivo: Tokina 12-24mm F/4. Fotocamera: reflex Nikon D500.
Prima di scattare pensate a una persona vicina a voi che vi chiede: “Perché hai fatto questa foto?” E provate a rispondervi. Lo so, non è facile uscire da se stessi e guardarsi, ma è un buon esercizio per acquistare più consapevolezza sul nostro hobby o sul nostro lavoro.
Qui sotto vi presento alcune foto di luoghi non certo turistici, ma che ho cercato, in qualche modo, di rendere, appunto “interessanti”. Così la domanda “Perché hai fatto questa foto” trova una risposta immediata negli occhi del fruitore.
E se siete – come spero – alla ricerca di sempre qualcosa in più per accrescere le vostre competenze, vi invito a leggere il mio articolo sul paesaggio – con alcune linee guida di tecnica fotografica – o, ancora meglio, di consultare la bibliografia.
Alcune fotografie di esempio
Stesso soggeto, obiettivo e fotocamera, ma con uno sviluppo in verticale.
Nikon D500 con il piccolo Nikkor AF-S 35 mm F/1.8 G.
Una cava di ghiaia. Ho utilizzato il bianco e nero aumentare il senso di drammaticità. Obiettivo: Tokina 12-24mm F/4. Fotocamera: reflex Nikon D500.
Quanto potrebbero essere belli dei ripetitori? Probabilmente poco. In questa foto ho voluto usare le ampie campiture cromatiche del cielo azzurro e della grande nuvola bianca sulla destra per dare più senso a questi poveri ripetitori. Ci sarò riuscito? Obiettivo: Tamron 70-210 mm F/4. Fotocamera: reflex Nikon D500.
Le nuvole sono le protagoniste dei prossimi scatti- Ma in questo caso ci sono anche i cavi elettrici... Obiettivo: Tokina 12-24 F/4. Fotocamera: reflex Nikon D500.
Obiettivo: Tokina 12-24 F/4. Fotocamera: reflex Nikon D500.
Obiettivo: Tokina 12-24 F/4. Fotocamera: reflex Nikon D500.
Obiettivo: Tokina 12-24 F/4. Fotocamera: reflex Nikon D500.
L'intervento umano (il sentiero a zig-zag) sul paesaggio naturale crea una sorta di grafia che lo contraddistingue e lo rende diverso dal solito. E dove porterà quel sentiero? Un elemento narrativo che dà una possibile storia alla fotografia. Obiettivo: Tamron 70-210 F/4. Fotocamera: reflex Nikon D500.
Un vista panoramica dove una nuvola, un piccolo sentiero e le montagne che sfumano nella nebbiosa pianura possono offrire un senso di pace e tranquillità. Le tonalità di questa foto sono l'azzurro, il verde (predominanti) e il bianco. Obiettivo: Zeiss 25 mm F/2.8. Fotocamera: reflex Nikon D500.