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Buttare nel cestino le foto non riuscite
È un passaggio fondamentale nel processo fotografico per vari motivi
giugno 2024
Ricordo una volta che un Cliente mi disse che aveva delle foto da farmi vedere sul suo telefono, ma non riusciva a trovarle. Nel suo telefono aveva qualcosa come 6.000 foto! Quando mai le avrebbe viste?
Ho pensato di scrivere questo breve scritto – che inizialmente davo come fatto scontato – perché questo mio vecchio Cliente non è stato l'unico a dirmi una cosa del genere: cioè di avere una quantità elevata di foto. Ebbene, una delle cose – ovvie, ma forse non così scontate come ritenevo – è quella di eiminare le foto che non servono, e non solo queste...
Selezionare e buttare le foto non riuscite è un passaggio essenziale per mantenere un archivio fotografico ordinato, efficiente e di alta qualità, oltre che per migliorare continuamente come fotografo.
Eliminare le foto non riuscite consente di ottimizzare lo spazio di archiviazione, sia sul dispositivo che nei backup. In questo modo, si risparmia spazio prezioso, evitando di riempire rapidamente la memoria con immagini inutili.
Inoltre, gestire un numero elevato di immagini può essere complicato e dispendioso in termini di tempo. Rimuovere quelle non riuscite semplifica il processo di selezione, editing e archiviazione, rendendo il flusso di lavoro più efficiente.
Concentrarsi solo sulle foto migliori aiuta anche a mantenere un portfolio di alta qualità. Questo è particolarmente importante per i professionisti che desiderano presentare solo il loro miglior lavoro ai clienti o nelle gallerie. Un archivio fotografico con meno immagini, ma di alta qualità, è più facile da organizzare e consultare, facilitando la ricerca di specifiche foto in futuro.
Rivedere le foto non riuscite può essere un'opportunità per imparare dagli errori e migliorare le proprie competenze fotografiche. Questo processo di critica costruttiva è essenziale per il miglioramento personale.
Infine, avere meno immagini da editare significa meno tempo speso davanti al computer. Questo permette di dedicare più tempo alla fase creativa o ad altri progetti, migliorando l'efficienza complessiva del lavoro.
Criteri per l'eliminazione
Detto questo, con quali criteri procedere per l’eliminazione delle fotografie?
Per eliminare e cestinare le fotografie in modo efficace, è utile utilizzare una serie di criteri che aiutino a distinguere le immagini valide da quelle meno riuscite. Ecco alcuni criteri comuni da considerare:
- Messa a fuoco: scarta le foto sfocate o fuori fuoco, a meno che l'effetto non sia intenzionale.
- Esposizione: elimina le immagini sovraesposte o sottoesposte che non possono essere corrette in post-produzione.
- Composizione: le foto con una composizione povera o non interessante possono essere cestinate – ne riparliamo meglio più avanti nel testo.
- Rumore e grana: scarta le immagini con troppo rumore, specialmente se non aggiunge valore artistico alla foto.
- Espressione facciale e posture: per i ritratti, elimina le foto con espressioni facciali o posture poco lusinghiere.
- Elementi di disturbo: scarta le immagini con elementi di disturbo non eliminabili (persone o oggetti indesiderati sullo sfondo, ad esempio).
- Ripetizione: elimina le foto duplicate o molto simili tra loro, mantenendo solo le migliori.
- Emozione trasmessa: mantieni le foto che trasmettono emozione o raccontano una storia.
- Interesse visivo: scarta le immagini che non attirano l'attenzione o non hanno un punto di interesse chiaro.
- Pertinenza: elimina le foto che non servono allo scopo del progetto o che non rientrano nel tema desiderato.
- Valore commerciale o personale: mantieni solo le immagini che hanno un potenziale valore commerciale o significato personale.
- Critica costruttiva: considera il feedback di colleghi, clienti o amici. Se una foto non riceve buone critiche, potrebbe essere una buona candidata per essere cestinata.
- Soddisfazione personale: se una foto non ti piace o non ti soddisfa, è meglio eliminarla per fare spazio a immagini di cui sei più orgoglioso.
Usare questi criteri ti aiuterà a mantenere un archivio fotografico di alta qualità e a migliorare continuamente il tuo lavoro, concentrandoti su ciò che realmente conta e ha valore per te.
Qualche elemento oggettivo per valutare una buona composizione
Definire una fotografia con una composizione non interessante può essere soggettivo, ma ci sono alcuni elementi chiave che possono indicare una composizione debole o poco efficace. Ecco alcuni aspetti da considerare:
- Assenza di un soggetto chiaro: se la foto non ha un punto focale evidente o un soggetto principale che attira l'attenzione dell'osservatore, può risultare confusa o disordinata.
- Distribuzione squilibrata: una composizione che è pesante da un lato e vuota dall'altro può sembrare sbilanciata e meno piacevole da guardare.
- Posizionamento centrale (Regola dei terzi ignorata): posizionare il soggetto esattamente al centro della foto può rendere l'immagine statica e meno dinamica, a meno che non sia fatto intenzionalmente per un effetto specifico.
- Assenza di linee guida: ignorare la regola dei terzi senza compensare con altri elementi compositivi può risultare in una foto meno interessante.
- Linee che non guidano l'occhio: se le linee nella foto (naturali o artificiali) non guidano l'occhio dell'osservatore verso il soggetto principale, la composizione può risultare inefficace.
- Elementi di disturbo: un sfondo caotico o elementi di disturbo che competono con il soggetto principale possono distrarre l'osservatore e rendere la composizione meno efficace.
- Prospettiva poco interessante: scattare tutte le foto da una prospettiva ovvia (ad esempio, a livello degli occhi) può risultare noioso. Sperimentare con angolazioni diverse può rendere la composizione più intrigante.
- Mancanza di ritmo: se non c'è una ripetizione interessante di forme, colori o motivi, la foto può mancare di ritmo visivo e risultare monotona.
- Dimensioni incoerenti: se le proporzioni tra soggetti non sono ben gestite, può essere difficile capire l'importanza relativa dei vari elementi nell'immagine.
- Troppi elementi: includere troppi soggetti o dettagli può rendere la composizione affollata e difficile da interpretare, riducendo l'impatto visivo.
- Assenza di emozione o storia: una foto che non evoca alcuna emozione o non racconta una storia può risultare meno coinvolgente e interessante.
Una composizione ben fatta dovrebbe guidare l'occhio dell'osservatore, creare un senso di equilibrio e armonia, e, idealmente, evocare una risposta emotiva. Se una foto non riesce a soddisfare questi criteri, potrebbe essere considerata come avente una composizione non interessante.
Ricordi personali
Anche per quanto riguarda gli scatti relativi a ricordi personali, ai quali siamo particolarmente legati, dobbiamo fare molta attenzione alla loro presentazione. Vi sarà sicuramente capitato di amici, parenti o semplicemente conoscenti che hanno voluto – per forza! – mostrarvi le foto che hanno durante una certa vacanza o un evento particolare. E forse non vi hanno interessato minimamente. Chi ve le mostra è più appagato nel rivederle lui stesso piuttosto che essere interessato al vostro giudizio – che, giusto per non essere troppo simpatici, sarà sempre abbastanza accondiscendente. Quando mostriamo delle foto – ad amici per svago o ad un Cliente o ad un futuro datore di lavoro – dobbiamo assolutamente porci nei suoi panni e chiederci se effettivamente le foto che sto per mostrare sono interessanti.
Una foto a cui sono particolarmente legato perché mi ricorda particolari o situazioni di una vacanza, non necessariamente – e nella maggior parte dei casi mai – viene reputata interessante anche dal fruitore. Se si tratta di mostrare le vostre foto ad amici... passi pure, ma in ambito professionale non commettete questo errore. Il ricordo legato ad una foto che ho scattato non è conosciuto dalla persona alla quale la faccio vedere. La foto deve raccontare qualcosa all’altra persona, che è priva dei nostri ricordi.
Quindi per raccontare bene deve avere una serie di punti oggettivi – quelli che vi ho scritto più sopra. Vediamo comunque perché è meglio tenere per noi le foto dei nostri ricordi personali.
Le foto di ricordi personali non dovrebbero essere messe in un book fotografico per clienti per diversi motivi:
- Coerenza stilistica: le foto personali possono non avere lo stesso livello di qualità, stile o tecnica delle foto professionali. Questo può creare una discontinuità nel book fotografico, facendo apparire il lavoro meno coerente e professionale.
- Aspetti personali: le foto di ricordi personali possono contenere soggetti o situazioni che non sono rilevanti o appropriati per il contesto professionale.
- Percezione del cliente: includere foto personali può dare un'impressione di mancanza di distinzione tra vita personale e lavoro, cosa che potrebbe far percepire il fotografo come meno professionale e organizzato.
- Focalizzazione sul cliente: i clienti vogliono vedere esempi di lavoro che siano rilevanti per le loro esigenze. Foto personali possono distrarre o confondere il messaggio che il fotografo sta cercando di trasmettere.
- Consenso dei soggetti: le persone presenti nelle foto personali potrebbero non aver dato il consenso per l'uso delle loro immagini in un contesto professionale. Questo può creare problemi di privacy e potenziali conflitti.
- Sensibilità dei contenuti: le foto personali possono contenere momenti intimi o sensibili che non sono appropriati da condividere con estranei o in un contesto commerciale.
- Focus sugli esempi di lavoro: un book fotografico dovrebbe mostrare il miglior lavoro del fotografo relativo al tipo di servizio offerto. Foto di viaggi personali, vacanze o eventi familiari potrebbero non essere pertinenti ai servizi che si stanno promuovendo.
- Specificità del portfolio: è importante che il portfolio rifletta i servizi offerti e le competenze specifiche del fotografo. Includere foto personali può diluire il focus e rendere meno chiaro ciò che il fotografo è in grado di offrire ai clienti.
- Standard elevati: le foto nel book devono rappresentare il meglio del lavoro del fotografo, mantenendo standard elevati di qualità e tecnica. Le foto personali possono non sempre soddisfare questi standard.
- Coerenza visiva: mantenere un look e uno stile coerente è fondamentale per un portfolio professionale. Le foto personali possono variare troppo in termini di qualità, stile e soggetto, rompendo questa coerenza.
Mantenere una netta separazione tra foto personali e professionali aiuta a preservare la professionalità, la coerenza stilistica e la qualità del portfolio, garantendo che il focus rimanga sui servizi offerti e sulle competenze del fotografo.