L'esposizione in fotografia
Il giusto rapporto nel triangolo dell'esposizione
La fotografia è l'arte di catturare momenti preziosi, di immortalare istanti che altrimenti sfuggirebbero alla nostra memoria. Uno degli aspetti fondamentali che determina la riuscita di un'immagine è l'esposizione, la capacità di bilanciare la quantità di luce che colpisce il sensore della fotocamera. Questo processo è cruciale per ottenere immagini nitide, ben definite e ricche di dettagli.
L'apertura del diaframma regola la quantità di luce che passa attraverso l'obiettivo. Un diaframma più aperto (f/1.4, ad esempio) consente di far entrare più luce, ideale per situazioni di scarsa luminosità o per creare un effetto di sfondo sfocato, noto come "bokeh". D'altro canto, un diaframma più chiuso (f/16) è utile quando si desidera massimizzare la profondità di campo, ad esempio nella fotografia di paesaggio – in questo caso sarà necessario diminuire la velocità dell’otturatore così da riuscire a far entrare più luce per ottenere una corretta esposizione.
La velocità dell'otturatore determina la durata in cui il sensore è esposto alla luce. Velocità più elevate (1/1000 di secondo) congelano azioni veloci, mentre velocità più basse (1/30 di secondo) catturano il movimento e possono generare un effetto di scia. Trovare il giusto equilibrio tra apertura e velocità è fondamentale per ottenere risultati straordinari.
Nella fotografia sportiva o nella fotografia di avifauna si tende a prediligere velocità elevate dell’otturatore per congelare l’azione e in questi casi sarà necessario compensare la poca luce che entra in un tempo brevissimo (1/1000” per esempio) aumentando gli ISO o l’apertura del diaframma (portandolo ad esempio da f/8 a f/2.8).
La sensibilità ISO regola la sensibilità del sensore alla luce. Un'ISO bassa (100-200) è ideale in condizioni di luce intensa, mentre un'ISO più alta (800-3200) è utile in ambienti scarsamente illuminati. Tuttavia, un'elevata sensibilità ISO può generare rumore digitale, compromettendo la qualità dell'immagine. Nel caso io volessi “congelare” l’azione, come solitamente si fa nella fotografia sportiva, dovrò alzare gli ISO per avere velocità elevate dell’otturatore (1/1000”).
Tecniche fotografiche
Nella fotografia c’è una realtà così sottile che diventa più reale della realtà.
Alfred Stieglitz
Il triangolo dell'esposizione
Il rapporto tra sensibilità ISO, apertura del diaframma e velocità dell'otturatore – tre variabili tra loro dipendenti – viene solitamente raffigurato con un triangolo, come quello qui rappresentato qui sotto.
Oltre a queste conoscenze teoriche sull’esposizione in fotografia è molto utile conoscere bene la propria fotocamera. Ormai tutte le fotocamere dispongono di 4 modi di esposizione:
- Automatica: la fotocamera imposta da sola tempi di scatto e priorità di diaframmi per ottenere un’esposizione ottimale;
- Priorità di tempi: dopo che voi avrete scelto il tempo di otturazione, la fotocamera calcolerà il diaframma più adatto per ottenere il miglior risultato fotografico;
- Priorità di diaframmi: dopo che voi avrete scelto l’apertura del diaframma, la fotocamera calcolerà il tempo più adatto per ottenere il miglior risultato fotografico;
- Manuale: l’utente sceglie sia il tempo di posa che l’apertura del diaframma.
La maestria nell'esposizione richiede pratica, comprensione ed anche sensibilità artistica. I fotografi esperti sono in grado di adattare rapidamente le impostazioni in base alle condizioni di luce, catturando scene in modo dinamico e coinvolgente. La sfida sta nel trovare l'equilibrio perfetto tra questi elementi, trasformando una semplice immagine in un capolavoro visivo.
Nella foto qui sotto la ghiera – in una Nikon Z 5 – con i vari modi di esposizione. Nelle fotocamere Canon la stessa ghiera della Nikon (PSAM) viene segnata con le lettere P – Tv – Av – M. Cambiano le diciture di priorità di diaframmi (A in Nikon e Av in Canon) e di tempi (S in Nikon, Tv in Canon) ma il concetto è lo stesso.
Impostare gli ISO
Come avevamo visto più sopra, la sensibilità ISO è un dei tre elementi che concorrono a raggiungere la giusta esposizione. È possibile impostare gli ISO in modo manuale oppure utilizzare ISO automatico. In questo caso la fotocamera varierà gli ISO a seconda della situazione fotografata e in base ai tempi di otturazione o all’apertura di diaframma che voi impostate. Attenzione perché ad ISO molto elevati potrete vedere del rumore digitale.
Esiste inoltre la possibilità di sovra o sotto esporre una fotografia, solitamente in step da 0,3 EV. Questa funzione, in particolari condizioni di luce e in base al soggetto fotografato, è molto utile. Fotografando un soggetto che ha dei colori bianchi (un fiore, un cigno, un vestito da sposa, ecc.) l’esposizione automatica della fotocamera tenderà a rendere il bianco molto chiaro. Con una sotto esposizione (-0.3, -0.7) riuscirete ad avere una resa del bianco che coglie tutte le sue varie sfumature.
In conclusione, l'esposizione in fotografia è il linguaggio con cui il fotografo comunica con il suo pubblico, guidandolo attraverso un viaggio visivo che cattura emozioni, storie e bellezza. Essere maestri nell'arte dell'esposizione significa dominare la luce, trasformandola in un alleato che dà vita a immagini indimenticabili.
Metodi di misurazione dell'esposizione
Come abbiamo visto la misurazione dell'esposizione in fotografia è fondamentale per ottenere immagini correttamente esposte. Un'esposizione corretta bilancia la quantità di luce che entra nella fotocamera con le impostazioni di apertura, velocità dell'otturatore e sensibilità ISO.
Ogni fotocamera ha degli esposimetri integrati che consentono di utilizzare quello più efficace in base al tipo di soggetto da fotografare. Questi metodi sono rappresentati da diverse icone, a seconda della casa produttrice. Qui sotto alcune delle icone che vengono utilizzate daCanon, Nikon e Sony. Fate riferimento al manuale della vostra fotocamera per individuare l'icona associata al metodo di esposizione.
Nonostante la diversità di nomi ed icone, la funzione che questi metodi svolgono è simile in tutti i tipi di fotocamere: misurano la quantità di luce che entra nell'obiettivo e suggeriscono le impostazioni appropriate per un'esposizione corretta. Questi esposimetri lavorano generalmente in base alla luce riflessa. Ecco qui sotto un elenco dei principali metodi di misurazione esposimetrica.
Misurazione Matrix o Valutativa: la fotocamera divide la scena in diverse zone e calcola un'esposizione media tenendo conto delle varie aree. Questo metodo è utile per la maggior parte delle situazioni e spesso produce risultati equilibrati.
Misurazione Ponderata al centro: questo metodo attribuisce maggiore importanza alla parte centrale dell'immagine. È utile per ritratti o altre situazioni in cui il soggetto è generalmente al centro.
Misurazione Spot: misura la luce in un'area molto ristretta (generalmente intorno al punto centrale dell'inquadratura). È utile quando vuoi esporre correttamente un soggetto specifico senza influenzare il resto dell'immagine. Questo metodo assicura che il soggetto sarà esposto correttamente, anche se lo sfondo è molto più luminoso o più scuro.
Misurazione Parziale: simile alla misurazione spot, ma l'area di misurazione è leggermente più grande. È usata in modo particolare per ritratti in condizioni di luce variabile.
Esistono sul mercato anche gli esposimetri esterni, dei dispositivi indipendenti dalla fotocamera che misurano la luce ambientale. Possono misurare la luce riflessa o la luce incidente (quella che colpisce direttamente il soggetto). La luce incidente è spesso più precisa perché non è influenzata dai colori o dalle superfici della scena.
Esempi di metodi di misurazione esposimetrica
Qui sotto potete vedere alcune slide con lo stesso soggetto ma con i diversi metodi di misurazione esposimetrica. Le foto sono state scattate con fotocamera Nikon con obiettivo con focale di 40 mm, f/5.6, Iso 100.
Ho scelto una situazione tipo, che può essere abbastanza frequente e generare una serie di problemi - pensate alle foto fatte al mare, dove il cielo azzurro e luminoso – se scattiamo con il metodo di misurazione meno appropriato - possa produrre foto dove lo sfondo è luminoso e vivido, mentre il volto del nostro soggetto è particolarmente scuro. La stuatua è su uno sfondo molto luminoso e la foto finale potrebbe avere il volto del soggetto più sottoesposto rispetto allo sfondo. Così sembra accadere per il metodo Matrix e il Ponderato al centro. Il sistema vincente in questa situazione sembra essere il metodo Spot - la statua è ben illuminata. Notate invece come il metodo di esposizione Ponderato su alte luci abbia contribuito a ridurre la perdita di dettaglio nel cielo. Quest'ultimo metodo è consigliato per esempio quando si fotografano artisti illuminati da riflettori sul palcoscenico.
Le foto degli esempi qui sopra sono state scattate in formato RAW senza intervenire in post-produzione.