Foocus Stacking
Ottenere maggiore profondità di campo utilizzando più fotografie
Il focus stacking è una tecnica di fotografia digitale che permette di unire due o più foto con diversa profondità di campo con lo scopo di ottenere una foto finale dove la profondità di campo è maggiore rispetto alle singole foto.
Questa tecnica si usa solitamente con la fotografia macro, dove la profondità di campo – a causa della vicinanza con il soggetto – è notevolmente ridotta.

La prima foto, quella del ragno saltatore, con i suoi quattro occhi, non è ottenuta con questa tecnica, ma è semplicemente una foto scattata con Nikon D7100 e Tamron 90 mm F/2.8. Il ragnetto aveva una lunghezza di 1-2 millimetri. Nulla a che vedere con i ragni saltatori che ho visto in alcuni video statunitensi di fotografia macro. Lì in America i ragni saltatori sono notevolmente più grandi – sicuramente più del doppio – rispetto a quelli nostrani che riesco a trovare a casa. Tuttavia la foto – nonostante le piccole dimensioni del ragno saltatore made in Italy – è abbastanza riuscita. Il ragno che guarda in macchina è la giusta maniera di dare importanza a questo minuscolo essere.
Il ragno saltatore appartiene alla famiglia di ragni Salticidae Blackwall (1865), dell'infraordine Araneomorphae. Ne esistono circa 625 generi e circa 5.973 specie. Evidentemente io ho trovato la specie con le dimensioni più ridotte.
La seconda foto – che troverete più sotto – riguarda invece un altro ragno, ma più grandicello. L’ho trovato una mattina sullo stipite della porta. Se ne stava lì un pò assonnato, perché questo tipo di ragno caccia di notte. L’esemplare che ho trovato potrebbe essere un ragno lupo (Lycosa tarentula), ma non essendo un entomologo lascio ai più esperti miei lettori il compito di identificarlo con certezza scientifica. Sta di fatto che dopo qualche minuto il ragno ha cominciato a muoversi timidamente e lentamente, e ho pensato di portarlo in un posto più sicuro rispetto all’entrata di casa. Bicchiere di plastica e foglio di carta, l’ho accompagnato in giardino, sopra ad un masso, e lì ho provato a fotografarlo. Devo dire che il risultato finale non mi ha troppo deluso, avendolo fotografato a mano libera – Iso 400, F/10.
Come potete notare, nelle quattro foto ho cercato di mettere a fuoco le diverse zone del ragno. Dall’addome, alla testa, alle zampe. Se avessi avuto un cavalletto e magari anche una slitta micrometrica avrei potuto ottenere un’immagine migliore – tuttavia il risultato finale, anche senza tripode, lo ritengo abbastanza buono, sfondo compreso.
Il resto l’ha fatto il programma, che ha combinato le 4 foto interpretando le aree di messa a fuoco, e mi ha restituito l’immagine finale dove ho solo aumentato la luminosità con le curve dell’istogramma e dato un po’ di contrasto e chiarezza alla foto finale.
I soggetti per il focus stacking
Devono essere statici, e non sempre è facile con gli insetti. Non si mettono in posa per noi. Quindi bisogna cogliere l’attimo, e fare una raffica di foto andando a modificare il punto di messa a fuoco. Per fare questo vi consiglio la messa a fuoco manuale. In macro fotografia molto spesso è preferibile alla messa a fuoco automatica: per quanto il sistema di autofocus – della fotocamera o dell’obiettivo – sia veloce, vi assicuro che il miglior risultato lo otterrete cambiando voi stessi il punto di messa a fuoco - ruotando lentamente l’apposita ghiera sull’obiettivo.
Oltre che per gli insetti, il focus stacking si può utilizzare anche nella fotografia di prodotto e nella fotografia naturalistica, come ad esempio nella fotografia di fiori o nella foto di cibo (food photo).
Poi, de gustibus, il focus stacking potete usarlo dove volete, anche nella fotografia di paesaggio o nel ritratto. Non condivido molto questa scelta, in quanto la foto diventa troppo descrittiva, andando a perdere una serie di connotazioni che lo sfumato (bokeh) riesce a suggerire, e togliendo tutte le peculiarità evocative che il linguaggio fotografico è in grado di trasmettere al pubblico.
Concettualmente, la tecnica del Focus Stacking è molto simile a quella dell'HDR. Vengono utilizzate più fotografie per aumentare la profondità di campo (focus stacking) e per aumentare la gamma tonale (HDR).