Philip Prodger

Con un approccio innovativo, Philip Prodger esplora la ritrattistica fotografica addentrandosi nella narrazione fotografica, nel ritratto personale e intimo, nella categorizzazione tipologica.

Il libro è diviso in otto capitoli toccando diversi campi del ritratto: moda, pubblicità, arte, fotografia documentaria e privata.

Con oltre 255 illustrazioni questo testo prende in considerazione oltre 150 anni di storia della fotografia, dal dagherrotipo al selfie, ma lo fa – come accennavo sopra – in modo innovativo ed originale. Ve lo consiglio vivamente.

Tra le varie tematiche toccate:

la ritrattistica e la ricerca di identità – la morte per selfie – le emozioni nel ritratto – il ritratto dall'Ottocento ad oggi – ritrattitistica di moda – ritrattistica narrativa – stile cinematografico – dagli album di famiglia ai ritratti di strada.

La ritrattistica è uno dei campi piú dinamici ed emozionanti dell’arte, eppure è raro che ci si soffermi a rifl ettere sul suo signifi cato, o su come e perché si facciano dei ritratti. Il libro che avete in mano prova ad affrontare questi temi mettendo in evidenza gli aspetti fondamentali della creazione e della visione del ritratto fotografi co. Sebbene sia scritta dal punto di vista di uno storico dell’arte, la storia che leggerete non è convenzionale, dal momento che non vuole rintracciare in modo sistematico le infl uenze o i cambiamenti intervenuti nella pratica fotografi ca col passare del tempo. E non è neppure una disamina esaustiva o un “best of”, visto che omette un gran numero di artisti famosi, tra cui molti che conosco personalmente e che ammiro. Per certi versi, è un libro personale e aneddotico. Gli esempi qui riprodotti sono stati scelti non solo per la loro eccellenza, ma anche per la varietà di approcci che rappresentano, e perché penso che tocchino temi di duraturo interesse per la ritrattistica fotografica.

Phillip Prodger è un professionista museale, curatore, autore e storico dell'arte. È Senior Research Scholar presso lo Yale Centre for British Art e in precedenza ha lavorato come Head of Photographs presso la National Portrait Gallery di Londra.