Sigma 18-35mm f/1.8 HSM Art
Performance sempre ottime... anche nel 2023!
Potrebbe sembrare imbarazzante acquistare nel 2022 una lente costruita nel 2013, ma vi posso assicurare – e anzi vorrei dimostrarvelo con questo articolo – che non è così, e che una lente buona... è sempre una lente buona. Anche a distanza – in questo caso – di quasi dieci anni (scrivo questo articolo ad inizio 2022. E aggiungo che nonostante l'avanzata delle mirrorless, il Sigma 18-35 mm Art è comunue una lente da tenere a corredo)!
Ma non sarei onesto se non vi dicessi che a questa scelta di acquisto ha contribuito in maniera determinante il fotografo Manuel Brun che mi ha più e più volte consigliato quest'ottica!
Sensazioni... tattili
La qualità costruttiva di questa lente si fa sentire già al tatto. 810 grammi ben bilanciati, un barilotto realizzato in metallo e TSC (Termally Stable Composite, un polimero molto elastico che non si deforma facilmente, evitando così la formazione di giochi tra le parti meccaniche), un innesto a baionetta in ottone, un design molto raffinato e minimale.
Lasciando le sensazioni tattili e andando alla manipolazione vera e propria dell'obiettivo, ci si accorge di quanto le ghiere (messa a fuoco e focale) siano fluide e precise e, ancora una volta, si trova conferma della costruzione eccellente di questo zoom.
Il Sigma 18-35 mm Art diventa su APS-C Nikon un 27-52,5 mm che lo rende ideale soprattutto per street e urban photografy, still-life, ma anche ritratti a mezzo busto e ambientati. Pur essendo uno zoom di un certo peso e di una certa dimensione, con attacco filtri da 72 mm, risulta facile maneggiarlo perché sia la messa a fuoco che la zoomata sono interne e non incidono sulle dimensioni dell'obiettivo. Anche la lente frontale rimane ferma e stabile consentendo un altrettanto facile utilizzo di filtri – ad esempio un polarizzatore circolare.
A completare l'aspetto esteriore un ottimo paraluce con rivestimento anti riflesso e anti scivolo.
Una tecnologia interna... all'avanguardia
Nonostante ci si possa ricordare con nostalgia del lontano 2013... le componenti del Sigma 18-35 mm Art sono dei massimi livelli, con tecnologie all'avanguardia.
L'autofocus ipersonico HSM (Hyper Sonic Motor) è silenzioso, veloce e preciso. C'è inoltre la possibilità di correggere in qualsiasi momento la messa a fuoco andando a ruotare la ghiera della messa a fuoco manuale.
Per quanto riguarda la costruzione delle lenti, lo schema è di 17 elementi in 12 gruppi. Ma la maggior difficoltà che i tecnici di Aizu (luogo dove si trova la fabbrica della Sigma) è stata quella di permettere un'apertura costante a tutte le focali di f/1.8 riuscendo a correggere le numerosi possibili aberrazioni (da quella sferica, a quella cromatica assiale, fino all'astigmatismo dovuto alla curvatura di campo).
Non manca un trattamento Super Multi Strato per la riduzione delle immagini fantasma e del flare.
Un lavoro eseguito alla perfezione perché con il Sigma 18-35 sono ridotti – addirittura quasi inesistenti – i vari piccoli problemi che altri obiettivi possono presentarci in situazioni critiche, come il flare, la vignettatura, la distorsione a barilotto o a cuscino. Il Sigma 18-35 mm Art utilizza lenti asferiche e vetro SLD (Special Low Distortion) che ottimizzano la trasmissione della luce e compensano le varie aberrazioni.
Me ne sonno stupito anch'io riguardando le varie foto fatte. Un lavoro veramente eccezionale per uno zoom unico e luminoso, con un'apertura costante di f/1.8 dai 18 ai 35 mm. Se vi spaventasse il suo peso... lo dimenticherete velocemente appena sarà montato sulla vostra reflex, perché i risultati si toccheranno con mano, e ad utilizzare una lente ben fatta troverete molta soddisfazione, credetemi.
Lo schema ottico del Sigma 18-35 mm DC HSM f/1.8 Art
Nitidezza, sfumato, prestazioni...
Una delle caratteristiche che più si impongono in questa lente è la sua nitidezza, molto elevata sia al centro che ai bordi, a tutte le focali.
Anche lo sfumato (bokeh) è molto piacevole, abbastanza morbido ma soprattutto uniforme. So che lo sfumato è anche una questione di gusti, tuttavia quello del Sigma è sicuramente molto buono.
Distorsione geometrica e PdC
La qualità di quest'ottica si vede anche dalla contenuta distorsione geometrica. Cosa non facile da realizzare per uno zoom grandangolare che copre le focali dai 18 ai 35 mm (e con un'apertura di diaframma fisso a f/1.8). Si nota un leggero effetto a barilotto a 18 mm (circa 2%) e a cuscino a 35 mm (circa 3%), facilmente risolvibile in post produzione.
Per quanto riguarda la PdC (profondità di campo) il Sigma 18-35 mm Art presenta una resa dei piani molto tridimensionale che, pur isolando il soggetto, non ce lo presenta così staccato da sembrare quasi incollato sopra ad uno sfondo. Il passaggio da un piano all'altro è invece graduale, piacevole e induce ad un effetto tridimensionale. Le 9 lamelle del diaframma completano la piacevole sensazione di sfocato.
Manca qualche cosa?
La tropicalizzazione e la riduzione delle vibrazioni ma... forse con queste due specifiche non si sarebbe riusciti a realizzare uno zoom ben fatto come questo. Godetevelo questo Sigma Art 18-35 mm... anche nel 2022 vi darà delle ottime foto e delle particolari soddisfazioni fotografiche! A tutte le focali!
Caratteristiche principali
- Focale: 18-35 mm
- Angolo di campo: 76.5° - 44.2°
- Diaframma Max: f/1.8
- Diaframma Min: f/16
- Lamelle diaframma: 9 arrotondate
- Schema ottico: 17 elementi in 12 gruppi
- Min. distanza fuoco: 0.28 metri
- Diametro filtri: 72 mm
- Tropicalizzazione: No
- Peso: 810 g
- Dimensioni: 78 x 121 mm