La regola dei terzi

Come rendere più piacevole una foto

Regola dei terzi

La regola dei terzi consiste nella suddivisione dell’immagine in tre spazi uguali orizzontali e verticali.

L'idea di base della regola dei terzi è quella di posizionare gli elementi chiave dell'immagine lungo queste linee o sui punti di intersezione, anziché al centro dell'immagine. Questo crea un'immagine più dinamica ed equilibrata visivamente, poiché evita una disposizione troppo simmetrica o statica.

Quando si utilizza la regola dei terzi, è possibile posizionare il soggetto principale lungo una delle linee immaginarie orizzontali o verticali. Inoltre, si può cercare di far coincidere i punti di interesse o gli elementi più significativi dell'immagine con i punti di intersezione, che sono considerati punti focali naturali.

La regola dei terzi è stata utilizzata nei secoli scorsi da moltissimi pittori, ed è poi entrata a far parte delle regole di base della fotografia. Ogni immagine può essere divisa idealmente da due linee equidistanti verticali e da due linee equidistanti orizzontali. Il quadrato o rettangolo centrale viene definito "aureo" mentre l'intersezione delle linee forma quattro punti di forza, dove va posto il soggetto che vogliamo mettere in rilievo.

Regola dei terzi

Una premessa storica

Per fare un passo indietro nella storia e cercare la provenienza di questa regola compositiva bisogna ritornare alla Grecia antica e successivamente a Vitruvio, il quale trovò nella sezione aurea la regola che gli permetteva di porre il soggetto nella migliore posizione all'interno della composizione artistica. La necessità di trovare questo principio fu dovuto alla ricerca di uscire dalla semplice composizione simmetrica che prevedeva il soggetto al centro della composizione.

La sezione aurea - chiamata anche "divina proportione" - venne considerata a partire dagli artisti rinascimentali la chiave dell'armonia nelle arti e nelle scienze, tanto che il matematico Luca Pacioli nel 1509 pubblicò il trattato De divina proportione illustrato con sessanta disegni da Leonardo Da Vinci.

Sezione aurea

Ribadendo che la regola dei terzi è una semplificazione della sezione aurea, il suo utilizzo rimane comunque di una certa importanza per stabilire i punti di forza di una composizione, sia essa fotografica o pittorica.

Va sottolineato che la regola dei terzi non è una regola rigida e fissa, ma piuttosto una guida che può essere seguita o infranta a seconda della situazione e dell'effetto desiderato. La fotografia è un'arte creativa, e a volte l'elaborazione delle composizioni può richiedere l'intuizione e l'esplorazione di nuove soluzioni visive.
Regola dei terzi

Le linee di forza verticali sono da prediligere per ritratti, mentre le linee di forza orizzontali sono da prediligere per paesaggi.

In una foto paesaggistica, per esempio, la linea dell'orizzonte andrà posta sulla linea orizzontale inferiore o superiore, a seconda dell'importanza che vogliamo dare al cielo o al suolo.

Uno dei fotografi che più ha utilizzato la regola dei terzi nelle sue composizioni fotografiche è stato Henri Cartier-Bresson che, prima dell'interesse per la fotografia, era attratto dalla pittura, anche grazie allo zio Louis, affermato artista francese.

Porto con me la macchina fotografica ovunque vada. Avere un nuovo rullino da sviluppare mi dà una buona ragione per svegliarmi la mattina.

Andy Warhol

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