Lo scatto remoto
Per esposizioni con tempi lunghe e autoscatti

Permette di scattare le foto da una certa distanza dalla macchina fotografica, ma soprattutto permette di non trasmettere le vibrazioni che possono esserci dal nostro intervento sulla macchina stessa.
Lo scatto remoto è un accessorio che non solo ritengo utile, ma quasi essenziale per chi fa fotografia... di vario genere. Dal paesaggio, alla fotografia macro, ai semplici ritratti o agli still-life. Lo scatto remoto permette di risparmiare molto tempo ed evita tutte quelle situazioni di micro-mosso che posso verificarsi quando con il dito si fa “click” sulla nostra fotocamera.
Ce ne sono di tantissimi tipi e di tantissime marche, e non avrete che l’imbarazzo della scelta. Io personalmente utilizzo uno scatto remoto a filo per la mia Fujifilm X-30 (che però posso controllare in remoto, inquadratura compresa, anche con il mio smartphone, grazie ad un software dedicato), mentre con la mia reflex utilizzo uno scatto remoto senza filo.
Soprattutto in studio il filo lo ritengo ingombrante, mentre con un telecomando posso svolgere in maniera più naturale tutte le attività del fare fotografia.

Il trasmettitore wireless che posseggo è basico, con funzioni comuni a tanti altri accessori come questo – essi vengono via via rimarchiati, ma le funzioni, e molto spesso anche la forma, rimangono invariate.
Lo scatto remoto è composto da un ricevitore, che viene messo sulla fotocamera (attaccato alla slitta e ad un cavo) e da un trasmettitore, che ha un’antenna, un pulsante di scatto e due modalità (B e G) che servono per avere uno scatto istantaneo o uno scatto con ritardo.
Vediamo in dettaglio le modalità principali.

- 1. Scatto senza delay. È la situazione più comune. Si mette la fotocamera in scatto singolo e il ricevitore nella modalità B. Schiacciando a metà il pulsante del trasmettitore la fotocamera mette a fuoco; schiacciando nuovamente fino in fondo sul trasmettitore la fotocamera scatta la foto.
- 2. Scatto con delay. Si mette il trasmttitore nella modalità G. Anche in questo caso schiacciando a metà si mette a fuoco, schiacciando fino in fondo viene attivata la fotocamera che però non scatta subito, ma attende qualche secondo – vedrete lampeggiare il ricevitore.
- 3. Scatto in modalità Bulb. Forse è l’opzione più interessante, perché offre al fotografo la possibilità di scegliere il tempo di posa. La modalità Bulb si attiva dopo i trenta secondi di esposizione. Quindi munitevi di un cronometro per decidere quando l’otturatore dovrà chiudersi. In questo caso dovete mettere la fotocamera in modalità Manuale ed intervenire sui diaframmi e sul tempo di scatto. Dopo aver messo a fuoco il vostro soggetto, schiacciate il pulsante del trasmettitore per tre secondi e rilasciatelo appena sul trasmettitore si spegne il led . Contate i secondi mentalmente o servitevi di un cronometro per calcolare il tempo di esposizione. Schiacciando una seconda volta il pulsante sul trasmettitore, la tendina si chiuderà e la vostra foto verrà elaborata dalla fotocamera in pochi secondi.

Nel mio caso particolare – ma come detto più sopra, questo modello è simile, se non identico, ad altri modelli di altre marche – lo scatto remoto può essere utilizzato per la modalità di avvio di flash in studio - Studio Flash triggering mode.
Nella foto qui sotto l'ho utilizzato proprio in questo modo. Grazie alla modalità wireless ho potuto posizionare il flash lontano dalla fotocamera, andando ad illuminare il tulipano.

Intendiamoci, per comodità un fotografo può utilizzare lo scatto remoto anche per ritratti, ma i generi fotografici in cui lo scatto remoto è quasi indispensabile sono la fotografia macro e la foto paesaggistica. In quest’ultima, utilizzando tempi di posa lunghi, possono essere ottenuti quegli effetti setosi su acqua e nuvole. Ma anche non volendo ottenere questi effetti, chiudendo il diaframma per ottenere la massima profondità di campo, lo scatto remoto con il cavalletto ci aiuta ad evitare il fastidiosissimo micro mosso.
Anche nella fotografia macro lo scatto remoto serve per evitare il micro mosso perché, anche in questo caso, per ottenere un’ampia profondità di campo dovremmo chiudere il diaframma e questo andrà ad allungare il tempo di scatto.
Lo scatto remoto può essere utile anche nella fotografia HDR dove, per catturare la più ampia gamma dinamica in un soggetto, vengono scattate come minimo tre fotografie senza cambiare l’inquadratura.
Come detto sopra, la fotografia con scatto remoto prevede ovviamente l’utilizzo di un tripod (treppiede). Se quindi utilizzate un obiettivo con la riduzione delle vibrazioni, ricordatevi di metterlo su Off.
Lo scatto remoto senza filo risulta un accessorio utilissimo. Quindi ve lo consiglio. Buone foto!