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Nikon D500 e Sigma 18-35 mm Art

settembre 2022

Manuel Brun, fotografo di architettura e immobiliare, ha provato la mia D500 con il Sigma 18-35 mm f/1.8 serie Art che, anche a distanza di anni dalla sua uscita, giudica ancora un’ottima lente.

Scopriamo assieme quali sono le sue considerazioni, e se l’ottica e la fotocamera in esame può essere ancora una scelta valida nel 2022.

Pro

  1. Nel recupero delle luci/ombre il colore si preserva molto bene, un po meno il dettaglio fine, più che altro per colpa del Sigma, noto per le sue incertezze di AF, nonché per l'assenza del VR che rende il peso della lente determinante nel favorire in certe situazioni la comparsa del micro mosso. Di conseguenza, la texture dei soggetti fotografati può apparire talvolta impastata.
  2. Bilanciamento del bianco davvero molto preciso
  3. Il dettaglio fine c'è, eccome! Ma è molto condizionato qui dalla messa a fuoco del Sigma che in alcuni scatti mi sembra aver ripresentato le stesse incertezze che aveva con la mia Nikon D5300. Un paio di foto mi sembrano leggermente sfocate. Nelle altre invece si vedono i fili d'erba molto nitidi, come tutto il resto.
  4. Il recupero delle alte luci mi sembra più difficoltoso rispetto alla mia Nikon D850 ma pari se non superiore alla Nikon Df!

Contro

  1. A 100 iso mi sarei aspettato di non vedere rumore digitale nel recupero ombre, invece è visibile un pò di grana, che a dir la verità viene esasperata facilmente appena alzo l'asticella della Nitidezza con Lightroom...
  2. In un paio di foto ho visto un pò di dettaglio impastato, ma penso che lì la responsabilità fosse soprattutto del Sigma che quando non mette bene a fuoco sono dolori...

Nota a parte

Per l'occasione questa accoppiata reflex+zoom è stata provata in montagna, con un clima assai mutevole. Il recupero delle ombre ha mostrato anche a 100 iso un po di grana, ma questo genere di rumore digitale è stato determinato e acuito non solo dalla presenza di un cielo "sporco" (nebbia e nuvoloni di passaggio) ma anche dal raggio della nitidezza che tendo ad alzare parecchio usando Lightroom.

L’aspetto che mi ha più colpito, e per il quale ho scritto queste mie brevi considerazioni è che la D500 non deve invidiare nulla alle full frame. Non ho visto davvero differenze con la Df e la D850 nella percezione della tridimensionalità delle immagini! Questo davvero è notevole!!.. mi sarei aspettato delle immagini più piatte invece lo stacco dei piani si percepisce bene. Sarà che il Sigma in questo è un Master Class, ma davvero non ho visto differenze percepibili con le mie reflex full frame.

Conclusioni

La D500 ha una gamma dinamica molto alta, non c'è dubbio. Puoi strapazzare i files aprendo le ombre senza troppe remore. Solo zoomando si vede una certa grana (spesso acuita dal raggio Nitidezza). I colori si preservano integralmente e anche nella alte luci si lavora bene, ma non come per le ombre. Tridimensionalità ottima.

Pertanto l'unico punto debole resta il contenimento del rumore più in post produzione che per quello che sforna la macchina secondo l'esposizione adottata. Direi che più che una macchina 'sportiva' come la definiscono tutti è una grande tuttofare! Una sorta di D750, magari con un pò meno qualità nelle giornate con poca luce ma con migliore AF e raffica.

Alcune delle foto realizzate per la recensione

D500 e Sigma 18-35mm Art

Sviluppo raw di Manuel Brun

D500 e Sigma 18-35mm Art

Sviluppo raw di Manuel Brun

D500 e Sigma 18-35mm Art

Crop al 100% dell'immagine precedente

D500 e Sigma 18-35mm Art D500 e Sigma 18-35mm Art

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