Le principali mostre di fotografia del 2024 in Italia

Cattura l'arte visiva: visita le eccitanti esposizioni fotografiche che delineano il panorama culturale italiano ed internazionale


Cristina Mittermeier

La Grande saggezza

Dove: Gallerie d'Italia - Torino
Quando: fino al 1° settembre 2024

Tariffe

Intero 10 €, ridotto 8 €, ridotto speciale 5 € per clienti del Gruppo Intesa Sanpaolo e under 26; gratuità per convenzionati, scuole, minori di 18 anni, dipendenti del Gruppo Intesa Sanpaolo, prima domenica di ogni mese

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Cristina Mittermeier. La grande saggezza” è il titolo della mostra che le Gallerie d’Italia-Torino dedicano alla ricerca della fotografa, biologa marina e attivista che da anni documenta la bellezza del nostro pianeta e le diverse culture e tradizioni delle popolazioni che vivono in simbiosi con la natura.

I circa 90 scatti della mostra - prima retrospettiva in Europa dedicata alla fotografa - rappresentano un invito a utilizzare con saggezza le risorse limitate del nostro pianeta, ricordandoci che gli esseri umani non sono creature isolate ma membri di una società interconnessa: in particolare la salute degli oceani ha un impatto diretto sul nostro clima, sull'aria che respiriamo e sul cibo che consumiamo.

Christina Mittermeier

Sviluppando l’idea dell’artista di "enoughness” (“abbastanza”) come via per comprendere quale sia il nostro posto all’interno dell’ecosistema globale, la mostra porta quindi il visitatore a stretto contatto con i temi della salvaguardia e della sostenibilità ambientale, che le Gallerie d’Italia - Torino promuovono attraverso il racconto di fotografi di fama.

La mostra è curata da Lauren Johnston e realizzata in collaborazione con National Geographic.

Cristina Mittermeier è co-fondatrice e presidente dell’associazione SeaLegacy, nata dall’unione tra fotografi, registi e scrittori di fama internazionale impegnati per la difesa degli oceani.

Christina Mittermeier

Wildlife Photographer of the Year

59esima edizione

Dove: Forte di Bard, Valle d'Aosta
Quando: fino al 2 giugno 2024

Tariffe

Intero 10,00 euro

Ridotto over 65 8,00 euro | Ridotto 18-25 anni 3,00 euro

Gratuità: possessori Abbonamento Musei Piemonte Valle d’Aosta e Abbonamento Musei Lombardia Valle d’Aosta; Membership Card Forte di Bard, fascia 0-18 anni

Orari:

Martedì-venerdì 10.00 / 18.00

Sabato, domenica e festivi 10.00 / 19.00

Lunedì chiuso

Il Forte di Bard ospita dal 3 febbraio al 2 giugno 2024 la 59esima edizione di Wildlife Photographer of the Year, il più importante riconoscimento dedicato alla fotografia naturalistica promosso dal Natural History Museum di Londra. Utilizzando il potere emotivo unico della fotografia per coinvolgere ed emozionare il pubblico, le immagini fanno luce su storie e specie di tutto il mondo e incoraggiano un futuro a difesa del Pianeta.

A vincere il titolo di fotografo naturalista dell’anno è stato il biologo e fotografo marino francese Laurent Ballesta, già vincitore nel 2021, grazie a una foto di un granchio a ferro di cavallo con tre piccole carangidi dorate. La mostra al Forte di Bard presenterà i 100 scatti premiati all’interno di light panels che le rendono ancora più emozionanti.

Tra i vincitori anche gli italiani Alessandro Falco (menzione speciale nella sezione Photojournalism), Barbara Dall’Angelo (menzione speciale nella sezione Zone umide), Bruno D’Amicis (menzione speciale nella categoria Arte naturale), Ekaterina Bee (vincitrice nella categoria 11-14 anni), Pietro Formis (menzione speciale nella sezione Ritratti animali).


Brassaï

L'occhio di Parigi

A cura di: Philippe Ribeyrolles

Dove: Palazzo Reale, Milano
Quando: fino al 2 giugno 2024

Orari:

da martedì a domenica dalle ore 10.00 alle 19.30

giovedì chiusura alle 22:30

Biglietti

Open: € 17,00

Intero: € 15,00

Ridotto: € 13,00

La mostra, realizzata in collaborazione con l’Estate Brassaï e curata da Philippe Ribeyrolles, studioso nonché nipote del grande fotografo, presenterà attraverso più di 200 stampe d’epoca un approfondito e inedito sguardo sull’opera di Brassaï, con particolare attenzione alle famosissime immagini dedicate alla capitale francese e alla sua vita. Ungherese di nascita, ma parigino d’adozione, Brassaï è stato uno dei protagonisti della fotografia mondiale, definito dall’amico Henry Miller “l’occhio vivo” della fotografia. In stretta relazione con artisti quali Picasso, Dalì e Matisse, e vicino al movimento surrealista, a partire dal 1924 fu partecipe del grande fermento culturale che investì Parigi in quegli anni.

Le sue fotografie dedicate alla vita della capitale – dai quartieri operai ai grandi monumenti simbolo, dalla moda ai ritratti degli amici artisti, fino ai graffiti e alla vita notturna – sono oggi immagini iconiche che nell’immaginario collettivo identificano immediatamente il volto di Parigi.


Robert Capa e Gerda Taro

La fotografia, l’amore, la guerra

A cura di: Walter Guadagnini e Monica Poggi

Dove: CAMERA. Centro Italiano per la Fotografia, Torino
Quando: dal 14 febbraio al 2 giugno
La mostra sarà accompagnata da un catalogo edito da Dario Cimorelli Editore con testi dei curatori

+39.011.0881150

camera@camera.to

Biglietti
INTERO: €12
RIDOTTO: €8 – Fino a 26, oltre 70 anni

CAMERA presenta Robert Capa e Gerda Taro: la fotografia, l’amore, la guerra, un’altra grande mostra – dopo le personali dedicate a Dorothea Lange e André Kertész – che racconta con circa 120 fotografie uno dei momenti cruciali della storia della fotografia del XX secolo, il rapporto professionale e affettivo fra Robert Capa e Gerda Taro, tragicamente interrottosi con la morte della fotografa in Spagna nel 1937.

Fuggita dalla Germania nazista lei, emigrato dall’Ungheria lui, Gerta Pohorylle e Endre – poi francesizzato AndréFriedmann (questi i loro veri nomi) si incontrano a Parigi nel 1934, e l’anno successivo si innamorano, stringendo un sodalizio artistico e sentimentale che li porta a frequentare i cafè del Quartiere Latino ma anche ad impegnarsi nella fotografia e nella lotta politica. In una Parigi in grande fermento ma invasa da intellettuali e artisti da tutta Europa, trovare committenze è però sempre più difficile. Per cercare di allettare gli editori, è Gerta a inventarsi il personaggio di Robert Capa, un ricco e famoso fotografo americano arrivato da poco nel continente, alter ego con il quale André si identificherà per il resto della sua vita. Anche lei cambia nome e assume quello di Gerda Taro.

L’anno decisivo per entrambi è il 1936: in agosto si muovono verso la Spagna, per documentare la guerra civile in corso tra i repubblicani e fascisti; il mese dopo Robert Capa realizzerà il leggendario scatto del Miliziano colpito a morte, mentre Gerda Taro scatta la sua immagine più iconica, una miliziana in addestramento, pistola puntata e scarpe con i tacchi, in un punto di vista inedito della guerra fatta e rappresentata da donne.

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