Tipologie di fotocamere

Una premessa... in continuo divenire

A distanza di alcuni anni dalla scrittura della serie di articoli sulle tipologie di fotocamere, è d’uopo un aggiornamento – o una premessa – su quelle che sono le tendenze commerciali del momento. Abbiamo tre tipologie di fotocamere reflex DSRL:
1. le entry-level
2. le semi-pro
3. le pro

Le entry-level si caratterizzano – rispetto alle altre due tipologie qui sopra presentate – essenzialmente per il peso e le dimensioni ridotte e – ovviamente – per una serie di funzioni e capacità ridotte rispetto alle sorelle semi-pro.

Queste ultime, a loro volta, hanno delle caratteristiche che le avvicinano alla Pro. In questi ultimi anni, le semi-pro hanno ad esempio adottato un sensore full-frame.

Niente da dire sulle fotocamere Pro. Sono il top di gamma: hanno dimensioni e peso maggiori e sono tropicalizzate. Tutte le funzioni sono maggiorate rispetto alle semi-pro e alle entry-level. Costo compreso.

Differenze di peso tra fotocamere
I confini tra queste tre tipologie sono andati in questi ultimi sempre più sfumando, diventando labili e imprecisi, tanto che a volte risulta davvero difficile trovare il confine.

Questa mancanza di confini netti rende a volte molto difficile scegliere la Reflex adatta alle nostre esigenze. Vi faccio qualche esempio in casa Nikon, ma vedrete che troverete analogie anche in casa Sony, Canon, e Fuji.

La Nikon D810 o la D850 si caratterizzano per l’alto numero di pixel, il corpo robusto, il sensore preso dalla top di gamma Nikon D4. La Nikon D810 e D850 sono delle semi-pro che si avvicinano di molto alle Pro ma... se fate fotografia di sport sicuramente una D500 è più reattiva di una D850.

La D610 invece è una full-frame, bellissima fotocamera, niente da dire, ma ha meno punti di messa a fuoco, per esempio, di una D7100 – stupenda fotocamera da 24 Megapixel con sensore APS-C, come la D610, e senza filtro passo basso. La D610 ha 39 punti AF, mentre la D7100 ne ha 51. Capite che la scelta diventa difficile, e non si capisce perché certe caratteristiche non sono state introdotte in queste fotocamere. Probabilmente per un fatto di marketing che viene denominato “cannibalizzazione”. Cioè un prodotto di una certa marca NON può fare concorrenza ad un altro prodotto della stessa marca – il nuovo prodotto sottrae quote di mercato a un altro prodotto già presente nella gamma. Per fare in modo che ciò non avvenga le aziende devono realizzare una significativa differenziazione del nuovo prodotto, che può anche voler dire non aggiungere alcune caratteristiche tecnologiche – presenti ad esempio in un prodotto simile. Tutto questo è abbastanza normale in un mercato dove l’ampliamento della gamma prodotti può causare una sovrapposizione dell’offerta. È proprio il caso delle reflex DSRL nelle sue tre tipologie – sempre più fluide – entry-level, semi-pro e pro.

Nikon D7100, D610 e D850

Ma non finisce qui.
Perché oltre alle reflex... adesso vanno per la maggiore le mirrorless.
E cosa fanno le mirrorless? Fanno concorrenza alle reflex.

Il loro punto di forza?

Essere più piccole di una reflex, più portabili, se volete, più leggere, questo sì. E avere anche delle funzioni che le avvicinino alle reflex. Quindi possibilità di impostare programmi automatici e utilizzarle in manuale. Infine, cambiare obiettivi a seconda delle esigenze e della tipologia di foto che vogliamo fare. proprio come una reflex.

Anche nel caso delle mirrorless ci sono delle tipologie che vanno incontro al grado di conoscenza delle fotografia dell’utente finale.

Lasciatemi fare un esempio con la marca Fujifilm, che è stata quella che ha aperto un’epoca, riprendendo modelli vintage di quando ancora sulla fotocamera si montava la pellicola. La serie X ha avuto un enorme successo commerciale. E proprio qui abbiamo delle differenze di tecnologia e prestazione tra – ad esempio – la Fujifilm X-T1, la X-T10 e la X-T100. Tutte e tre le fotocamere montano un sensore APS-C perché i vertici della Fuji hanno ribadito un netto «no» a sviluppare sensori full-frame per le mirrorless.

Reflex e smartphone

A rincorrere la Fujifilm c’è poi la Nikon con le serie Z6 e Z7. Anche Canon, Sony, Lumix sviluppano ovviamente delle mirrorless per venire incontro a queste esigenzzze degli utenti. Ma oltre alle differenze tecnologiche tra i vari modelli delle diverse marche, quello che mi interessa ribadire è la funzione d’uso delle mirrorless rispetto alle reflex DSRL:

e cioè avere le stesse prestazioni di una reflex ma con un corpo macchina più piccolo, più leggero, più facilmente trasportabile.

Piccola illusione, che si scontra alla fine con il modo d’uso. Fateci caso, noterete che molto spesso le mirrorless ricorrono ad accessori – battery grip e grip vari – per aumentare la maneggevolezza, soprattutto se si montano ottiche più importanti – diverse dall’ottica del kit – o teleobiettivi. Una fotocamere così piccina può diventare scomoda da impugnare, e se avete le mani e le dita grandi, diventa davvero difficile trovare un giusto feeling con una mirrorless.

Nelle foto qui sotto, alcuni esempi di battery grip per la marca Fujifilm

Battery Grip per Fujifilm

Per quanti mi hanno letto sin qui, vi chiedo un ultimo sforzo, così da chiudere il cerchio, e farlo quadrare. Cos’altro può essere così facilmente trasportabile rispetto ad una fotocamera? Semplice: un telefono, o meglio, uno smartphone. Perché lo smartphone – il telefono intelligente – ha una fotocamere. Ma non è che aumentando l’intelligenza di questi oggetti la perdiamo noi? Scusatemi, questo è un altro discorso, e non è certo questa la sede per affrontarlo.

Sapete qual’è la funzione base delle fotocamere per smartphone? O meglio, sapete a quale richiesta di mercato devono il loro sviluppo? Semplice: non saper fotografare.

Il classico selfie con uno smartphone

Con una fotocamera per smartphone non c’è bisogno di fare un corso di fotografia – e invece purtroppo sì... e lo consiglio a tutti. Con lo smartphone inquadro, appoggio il dito sull’immagine per mettere a fuoco e scatto. Lo smartphone fa tutto lui, appunto perché è smart, intelligente. Regola luci, ombre, iso... e ci regala delle foto... diciamo belle, o forse decenti – perché anche l’inquadratura può essere un problema per chi non ha mai masticato fotografia. Se mostriamo la nostra foto ad altre persone che neppure loro hanno mai masticato fotografia, ci diranno che è bella. E siamo felici – altra cosa è dare in mano uno smartphone ad un fotografo professionista... ma questo è un altro discorso.

Reflex e smartphone

Ritornando a noi, lo smartphone ha tolto parecchie quote di mercato ai marchi storici della fotografia. Negli ultimi anni gli smartphone top di gamma – ad esempio un Apple – hanno sviluppato fotocamere con più di un obiettivo, così che anche chi non sa minimamente cosa voglia dire chiudere o aprire un diaframma – magari pensa si tratti di un Lounge Bar particolarmente alla moda in centro a Milano – possa fare foto con effetto bokeh. Un piacevole sfumato che isola il soggetto dallo sfondo.

Con lo smartphone hai sempre la tua fotocamera in tasca. Puoi fare foto quando vuoi senza conoscere l’ABC della fotografia. Quindi non senti il bisogno di acquistare una fotocamera digitale.

Per chiudere il cerchio: per chi ama la fotografia ma non vuole portarsi dietro corpi macchina ingombranti e pesanti... sono nate le mirrorless. Per chi non necessariamente ama la fotografia – e con la frase “ama la fotografia” intendo sia la tecnica che la storia della fotografia – la fotocamera del telefono è l’accessorio giusto da portarsi sempre con sé, senza per questo dover essere costretti a comperarsi una macchina fotografica – sia pure una compatta.

Buone foto a tutti...

Fotografia con DSRL