La composizione fotografica

Rispettare e infrangere le regole della composizione

La composizione dell'immagine

Se la realtà e l’immagine della realtà sono un dato oggettivo e comune per tutte le persone, il modo in cui guardiamo e vediamo la realtà è un fattore soggettivo che dipende molto dal nostro stato d’animo e dal nostro bagaglio culturale. La scelta dell’inquadratura e di come gli oggetti che fotografiamo - dallo still-life al paesaggio, alla foto macro, a quella naturalistica, dportiva, etc. - vengono da noi disposti nella composizione è un fattore soggettivo, che spesso distingue il fotografo amatoriale dal fotografo professionista.

Osservate le fotografie di professionisti e non professionisti e analizzate come i vari soggetti sono disposti all’interno della composizione fotografica. È un primo esercizio per capire come aumentare la creatività e il fascino delle nostre immagini fotografiche.

Oltre a questo esercizio, ci sono delle regole di composizione che è giusto conoscere - anche se poi decidiamo di non usarle. Ricordare che il fotografo, se il suo obiettivo è la foto artistica e non solo quella descrittiva, può infrangere queste regole per creare dei nuovi codici di interpretazione.

Le regole dell’equilibrio e dell’armonia - sia per le arti visive e sia per la musica - le abbiamo ereditate dai Greci. Sono passati più di due millenni di storia, ma quelle regole sono ancora valide, perché si basano sullo studio e sull’osservazione della realtà - e da qui alla sua astrazione attraverso un sistema di regole.

Lasciatemi infine fare una citazione. Un pensiero di Rodney Smith (1947, maestro del surrealismo fotografico), che spiega molto bene l'importanza della composizione in fotografia:

Penso che la composizione in fotografia sia molto simile al ritmo in musica. Se si dispone di grande ritmo si ha anche un grande senso della composizione. La composizione è un’eredità classica. Cioè, come le cose si collocano nell’ambiente, il loro posto e la loro grandezza, le relazioni tra gli oggetti e le persone, tra il fotografo ed il suo soggetto, questi sono tutti elementi di un sentire classico. Nella poesia, il pentametro giambico ha una cadenza simile ai ritmi del corpo. Ecco perché la metrica piace, perché ci si sente comodi, a proprio agio. Il ritmo entra in risonanza con il battito del cuore.