Le fotocamere degli smartphone

Come sceglierle e quali caratteristiche prediligere

Fotocamere smaryphone

Gli smartphone sono dispositivi mobili con sistema operativo. In altri termini, un piccolo computer da portare in tasca - leggi anche fotografia computazionele. Quello che qui interessa sottolineare è che sono dotati di fotocamera digitale, e che sono diventati il più forte concorrente delle fotocamere compatte. Chi ha un telefonino non sempre sente l’esigenza di dotarsi anche di una fotocamera digitale, che è già inclusa nel dispositivo.

La comodità di avere una fotocamera nello smartphone la si apprezza non solo nei momenti di svago e di convivialità, quando vogliamo testimoniare una situazione o documentare l'incontro con degli amici, ma anche in situazioni professionali. Non sempre abbiamo a disposizione una macchina fotografica o una reflex, e portarla con noi può essere un peso inutile. Estrarre dalla tasca lo smartphone e fare una foto risulta più semplice ed immediato.

Gli ultimi sviluppi delle fotocamere per smartphone hanno portato i produttori ad orientarsi verso la qualità della foto - dotando i telefonini di più fotocamere con diverse focali - per cercare di emulare o addirittura sorpassare le reflex professionali. In questa nuova generazione di fotocamere per smartphone le diverse ottiche lavorano insieme, e il software monta le immagini distinte per crearne una unica che possa regalarci effetti particolari, come ad esempio il bokeh (sfumato).

Nelle due foto qui sotto, durante la presentazione degli iPhone, viene illustrato il sistema che consente di combinare assieme diverse foto grazie al Neural Engine proprietario.

Neural Engine Neural Engine

Che cos'è il Neural Engine?

Il Neural Engine è un co-processore specializzato progettato per eseguire operazioni di intelligenza artificiale (IA) e apprendimento automatico in modo efficiente e veloce. Ecco come funziona il Neural Engine:

Hardware Dedicato: il Neural Engine è un componente hardware separato all'interno del chip principale (SoC) dell'iPhone. È stato progettato specificamente per gestire operazioni legate all'IA e al machine learning.

Esecuzione di Calcoli Ottimizzati: il Neural Engine è ottimizzato per eseguire operazioni matematiche ad alta velocità, come moltiplicazioni di matrici e operazioni di convoluzione, che sono comuni in algoritmi di apprendimento automatico e reti neurali.

Accelerazione di Funzionalità AI: tra queste, per il nostro argomento, vanno ricordate il Face ID (riconoscimento facciale) che viene utilizzato per analizzare e confrontare rapidamente i modelli del viso; la correzione nell'elaborazione delle immagini e nell'ottimizzazione delle foto; l'esecuzione di algoritmi di machine learning in tempo reale, come effetti fotografici basati sull'IA o applicazioni di realtà aumentata

Ma chi ama la fotografia... perché si compera un telefono?

La domanda è un po’ provocatoria. E lascio a voi le possibili risposte.

Quello che invece mi sento di dirvi è questo: se vi piace particolarmente la fotografia e siete bravi fotografi - perché pur avendo un dispositivo tecnologico avanzato in mano, siete voi che scegliete quando scattare, che tipo di luce scegliere e che tipo di inquadratura fare - potete ottenere buone foto anche con uno smartphone. Se poi la fotografia vi piacerà e appassionerà ancora di più, vi garantisco che abbandonerete lo smartphone per acquistare una fotocamera digitale più evoluta!

Caratteristiche principali delle fotocamere degli Smartphone

Ritorniamo ai nostri smartphone e vediamo quali possono essere le caratteristiche che fanno di una fotocamera di uno smartphone una buona fotocamera.

  1. Obiettivo. L’obiettivo è il nostro occhio digitale. Più l’obiettivo è buono, più le nostre foto avranno una buona qualità di immagine (minori distorsioni, minori aberrazioni cromatiche, etc.). Alcuni marchi come Zeiss, che ha una lunga storia di fotografia “classica” alle spalle, sono quasi una garanzia di un ottimo risultato.
  2. Sensore. È la nostra retina digitale. Più il sensore è grande, migliore sarà la qualità dell’immagine - ne abbiamo già parlato in questo sito, in sintesi possiamo dire che la dimensione del sensore conta più dei megapixel.
    La grandezza media del sensore di uno smartphone è di circa 1/3,2″ (pari a una superficie di 15,5 millimetri). In una compatta di fascia medio/bassa la dimensione del sensore è di 1/2,3″ (pari a una superficie di 28,5 millimetri). L'ampio sensore d'immagine della Sony per dispositivi mobili è l’Exmor RS™ che arriva a 1/2,3”, come quello di molte compatte digitali. A livello pratico la dimensione del sensore significa che quando visualizziamo la foto al 100% vediamo che i colori un po’ si impastano e in condizioni di scarsa luce vediamo molto “rumore”. Un elevato numero di pixel su un sensore piccolo può essere addirittura controproducente.
    Le innovazioni tecnologiche hanno contribuito a migliorare questi difetti. Ad esempio il sensore retroilliminato (BSI, acronimo di Backside Illumination) permette di migliorare le foto in condizioni di scarsa luminosità (iPhone 4S, HTC One, Xperia S e Samsung di alta fascia sono dotati di questo sensore). Oppure, come ricordato sopra, l’Ecmor RS della Sony o il sistema di elaborazione dell'immagine BIONZ.
  3. Apertura del diaframma. Maggiore è l’apertura, maggiore sarà la qualità. Minore sarà il numero F e maggiore sarà l’apertura del diaframma. Quindi un diaframma F/1.9 è migliore di un diaframma F/2.8 perché riesce a catturare più luce.
  4. Stabilizzatore ottico. Se non avete la mano ferma, non avete un cavalletto, e scattate con poca luce, la fotografia vi potrà uscire mossa. Ecco che lo stabilizzatore ottico vi aiuta nel realizzare foto a fuoco e senza l’effetto mosso.
  5. Software e App dedicate. Poter operare in post-produzione è un plus da non sottovalutare. Oltre ad essere un bel gioco per i bambini, che si divertono a provare tanti effetti stravaganti e bizzarri sulle foto scattate, il software post-produzione e le app che il vostro dispositivo mobile vi mettono a disposizione, vi aiuta a migliorare le foto e a tenerle ordinate e sempre pronte per essere mostrate agli amici o stampate. Tra le varie possibilità offerte dai software a disposizione negli smartphone cito alcuni, secondo me degni di nota, come il time-lapse, lo slow-motion, diverse modalità di scatto (ritratto, paesaggio, macro, notturna, etc.) e altre ancora più interessanti che avvicinano la fotocamera del vostro smartphone alle fotocamere dedicate, come la possibilità di impostare la messa a fuoco, gli ISO, il bilanciamento dei colori.
Selfie

Conclusioni

Leggendo tra il ciarpame di internet - eh sì, ogni tanto mi piace sguazzare nel fango come un bambino - leggevo un articolo “davvero intelligente” che metteva a confronto reflex compatte telefonini e quant’altro di utile per fotografare. Hanno utilizzato uno stesso soggetto (Duomo di Milano) e fatto foto con le varie fotocamere. Anche loro si sono arresi sul fatto che guardando le foto al 100% di visualizzazione a monitor (spero non abbiano usato un monitor da 5,5” ma almeno uno da 21”) la qualità delle reflex era maggiore, ma stampando le foto (formato A4 e 18x13 cm) e mostrandole ad un campione di più di 100 persone (un campione davvero enorme!) le foto degli smartphone trionfavano nella scelta, e sono arrivati a concludere che : “ora siamo in grado di dimostrare che la maggior parte delle persone preferisce la foto di uno smartphone”. Stupendo! Adesso che so che la maggior parte di più di 100 persone preferisce le foto di uno smartphone mi sento già meglio.

Morale? Se la vostra necessità è quella di pubblicare le vostre foto sui social media, non comperatevi una fotocamera professionale da 4.000 euro! Accontentatevi del vostro smartphone. Ma vi dirò di più. Comperatevi una compatta usata non superiore ai 5 megapixel che pagate 50 euro. La resa non sarà poi così diversa, e la qualità delle vostre foto più che accettabile! In altri termini: gli strumenti professionali sono dedicati ai professionisti e costano di più, gli stessi strumenti li possiamo trovare sul mercato a prezzi minori per un uso casalingo e non professionale. La rivoluzione del web2.0 e in genere della post-post contemporaneità è stata quella di mettere in mano alle persone comuni degli strumenti grazie ai quali anche loro possono diventare produttori di contenuti... ma non è che avendo in mano una fotocamera siamo diventati tutti bravi fotografi professionisti!

Fotografiamo

Cordialità ;-)

Il fotografo dilettante si preoccupa di avere l’attrezzatura giusta, il professionista si preoccupa dei soldi e il maestro si preoccupa della luce.

George B.

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