Fotocamere

Fujifilm X-T50

L'evoluzione della X-T30 II

maggio 2024

È stata annunciata da pochi giorni (15/05/2024) e sarà disponibile intorno alla metà di giugno la nuova fotocamera Fujifilm X-T50. La X-T50 è ideale per chi cerca una fotocamera versatile con capacità avanzate di foto e video. La sua combinazione di alta risoluzione, stabilizzazione dell'immagine e opzioni di connettività la rende adatta sia per uso amatoriale che semi-professionale.

Fujifilm X-T50

Questa nuova fotocamera non delude gli appassionati Fuji che tanto amano l'aspetto vintage. La fotocamera pesa solo 438 g (solo corpo) ed è leggermente più grande della X-T30 II perché hanno pensato di offrire una presa – soprattutto per il pollice – più sicura e convincente sul corpo macchina.

Fujifilm X-T50

Caratteristiche principali

Sensore e Immagine
Sensore APS-C CMOS da 40,2 megapixel.
Sistema di stabilizzazione dell'immagine a 5 assi integrato.

Video
Capacità di registrazione video in DCI 4K e UHD 4K fino a 60 fps.
Supporto per video 4:2:2 a 10-bit via HDMI.

Connettività
Wi-Fi 5 e Bluetooth 4.2 per una facile condivisione e controllo remoto.
Porta USB-C per ricarica e trasferimento dati.

Display e Mirino
Schermo LCD inclinabile e touchscreen.
Mirino elettronico ad alta risoluzione.

Autofocus e Scatto Continuo
Sistema autofocus rapido e preciso.
Scatto continuo fino a 13 fps con otturatore elettronico.

Memoria e Batterie
Slot per schede di memoria SD/SDHC/SDXC (UHS-II).
Batteria ricaricabile NP-W126S.

Prezzi

Il costo del solo corpo a maggio 2024 era di € 1.530,00 - ho arrotondato il tutto di 1 centesimo.
In kit con il Fujinon XF16-50mm € 1.930,00 e in kit con il Fujinon 15-45mm € 1.680,00.

Fujifilm X-T50

Simulazioni pellicola

Quello che mi ha colpito di più nella X-T50 è stato il cambiamento d'uso con la una nuova ghiera nella parte superiore della fotocamera, completamente dedicata alle simulazioni pellicola - 20 per la precisione. "Non è mai stato così facile cambiare le simulazioni pellicola" dice testualmente il sito giapponese.

Nell'immagine qui sotto le ghiere della parte superiori del corpo della X-T50: a destra le ghiere dei tempi e della compensazione dell'esposizione, a sinistra la nuova ghiera con le simulazioni pellicola.

Fujifilm X-T50

Partendo dal fatto che la X-T50 non è nel segmento di fotocamere professionali, mi viene da pensare a quanto in parte ho già detto sulle simulazioni pellicola della Fujifilm e anzi coglierei la palla al balzo per insistere su questo aspetto - che è stato uno dei punti di forza del marketing Fujifilm.

La simulazione pellicola è un modo giocoso e facile per avere dei preset già pronti all’uso, che possiamo cambiare a seconda del nostro stato d’animo. Si passa così molto facilmente dalla tecnica alle emozioni.

Ma come possiamo interpretare le simulazioni pellicola di Fujifilm a livello socio e psicologico? Vediamo alcuni possibili punti di riflessione.

Connessione con il passato: le simulazioni pellicola evocano una forte nostalgia per l'era analogica. Questo richiamo al passato permette ai fotografi di rievocare la tradizione e il patrimonio della fotografia classica. Sociologicamente, questo fenomeno riflette un desiderio collettivo di riscoprire e preservare tecniche e stili che rischiano di essere dimenticati nell'era digitale.

Identità culturale: le simulazioni pellicola possono rinforzare l'identità culturale di comunità che hanno un forte legame con la fotografia analogica. Fotografi professionisti e amatoriali possono trovare in queste simulazioni un modo per esprimere un'identità visiva che rispecchia le loro radici storiche e artistiche.

Rifiuto della standardizzazione: in un mondo sempre più dominato dall'uniformità delle immagini digitali, le simulazioni pellicola rappresentano una resistenza alla standardizzazione. Sociologicamente, questo può essere visto come una forma di ribellione contro la massificazione della cultura visiva e la perdita di individualità stilistica.

Evocazione emotiva: le simulazioni pellicola possono evocare emozioni specifiche attraverso l'uso di toni e colori particolari. Queste evocazioni possono influenzare lo stato emotivo dell'osservatore, creando sensazioni di calore, intimità, o malinconia. Psicologicamente, il colore e la texture delle immagini possono avere un impatto significativo sull'umore e sulle percezioni visive.

Sensazione di autenticità: molte persone percepiscono le immagini analogiche come più autentiche e “vive” rispetto a quelle digitali. Le simulazioni pellicola possono quindi aumentare la percezione di autenticità e realtà nelle immagini, contribuendo a una maggiore connessione emotiva con il contenuto visivo.

Stimolo alla creatività: utilizzare le simulazioni pellicola può stimolare la creatività dei fotografi, offrendo loro strumenti per esplorare diversi stili e tecniche. Psicologicamente, questo può aumentare la motivazione e l'impegno creativo, permettendo ai fotografi di esprimere la propria visione artistica in modi unici.

Ma d’altro canto queste impostazioni sono allo stesso tempo comuni per tutti quelli che le usano, perché sono già pronte, e questo è un altro aspetto che ci conferma come questa fotocamera sia pensata per un pubblico di amatori o semi-professionisti. Ed è proprio qui che volevo arrivare, cioè a chiedervi se vi accontentate di queste simulazioni “già pronte” o preferite crearvene di vostre, molto più personalizzate. Il gioco si può fare in due modi: in macchina o in post produzione.

Posseggo una X-E2, che utilizzo come secondo corpo o per fotografie poco impegnate, uscite leggere e spensierate, e in questa fotocamera ho una serie di simulazioni pellicola che posso utilizzare a mio piacimento. Ma se non avessi una Fujifilm ho scaricato dei presets (LUT) Fujifilm che utilizzo con il mio software di fotoritocco preferito. Scatto una fotografia e poi in seguito applico a mio piacere la simulazione pellicola che più mi piace.

LUT Fujifilm

Nella mia Nikon ho impostato 4 programmi personalizzati, che utilizzo in determinate situazione, e che ho creato a mio piacimento e insindacabile giudizio per venir incontro alle mie esigenze estetiche – ad esempio ho un’impostazione che utilizzo per le fotografie macro e una per la paesaggistica. Non mi accontento subito delle simulazioni pellicola già pronte, trovo più interessante cercare un’interpretazione più personale alle fotografie, pur ammettendo che le simulazioni pellicola della Fujifilm sono davvero molto belle. Quindi vi invito a provare anche voi, armandovi di tempo e pazienza, delle simulazioni più personalizzate.

Qui sotto la Fujifilm X-T50 nelle sue tre variazione di colore

Fujifilm X-T50

Qualche foto di esempio

Guardate ad esempio questa serie di foto qui sotto, scattate nella domenica dell’adunata degli Alpini a Vicenza. La prima fotografia, scattata con la X-E2 in jpg con un Fujinon 23mm f/1.4 è in simulazione Classic Chrome – come vi avevo detto prima la Fuji la utilizzo proprio per questi mie giri senza nessun particolare impegno, per puro divertimento.

Fujifilm X-T50

Ho applicato – in post produzione – degli altri preset della Fujifilm: l’Eterna Bleach Bypass (ad alto contrasto e bassa saturazione) per cercare un effetto che potesse ricordare quello di una fotografia vintage, come se fosse stata scattata molto tempo fa.

Fujifilm X-T50

Non mi soddisfaceva ancora. Sono passato alla simulazione Classic Negative – con una maggiore saturazione e più alto contrasto. Ma ancora non mi soddisfaceva.

Fujifilm X-T50

Dunque sono passato ad aggiungere una vignettatura e, non ancora pago, anche un po’ di disturbo. Ecco, ho trovato una strada che poteva rendere meglio il mio intento.

Fujifilm X-T50

Qui sotto, a scorrimento, le quattro immagini, così da poter vedere meglio le differenze. Il mio consiglio, che ribadisco, è quello di provare a trovare da voi una simulazione che possa rendere meglio il vostro stato d’animo o l’emotività che volete trasmettere, non dimenticando mai che questa foto fugge dalla realtà per diventare un simulacro di essa.

[...] Buone foto a tutti – e buone simulazioni... personalizzate ovviamente!


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